ROMA – La rivoluzione digitale sta cambiando il mondo del lavoro e della sanità con effetti dirompenti, come nel caso dell’anatomia patologica ospedaliera. Da attività analogica punta, infatti, a una profonda trasformazione e innovazione grazie all’inserimento delle tecnologie digitali nelle procedure di analisi e catalogazione dei referti.
IL DIGITAL PATHOLOGY SUMMIT
Per confrontarsi sulle prospettive e le frontiere del settore, UCBM Academy con Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Università Campus Bio-Medico di Roma organizza il 13 e 14 giugno a Roma il “Digital Pathology Summit”, due giorni di workshop interattivi dedicati all’esplorazione delle nuove frontiere in materia, con un’attenzione particolare alle applicazioni più avanzate e alle sfide future attraverso una Faculty di oltre 60 professionisti di tutto il territorio nazionale con figure accademiche, ospedaliere e di aziende di tecnologia. La direzione scientifica dell’appuntamento è del professor Giuseppe Perrone, ordinario dell’Università Campus Bio-Medico e direttore della Unità operativa complessa di Anatomia Patologica della Fondazione Policlinico.
DALL’ANALOGICO ALLA TRACCIATURA DIGITALE
“Oggi il 90% dell’anatomia patologica in Italia lavora in analogico senza alcun supporto o tracciatura digitale”, ha spiegato il professor Perrone, secondo cui “l’errore più frequente in anatomia patologica non è l’errore diagnostico, piuttosto il banale scambio di materiale biologico, con conseguenze a volte anche drammatiche sui pazienti”, come hanno riportato anche recenti episodi di cronaca. “Servono dotazioni strumentali per la tracciatura digitale dei campioni, software appropiati e definizione di processi standard al fine di abbattere l’errore in anatomia patologica”.
“Fino a pochi anni fa l’anatomia patologica in ospedale ha avuto numeri ridotti”, ha aggiunto Perrone, che poi ha spiegato ancora: “Negli ultimi anni il maggior ricorso a prelievi bioptici e l’aumento dell’età media della popolazione ha determinato una forte spinta di domanda di esami anatomo-patologici, in uno scenario nazionale e mondiale di carenza di specialisti, rendendo via via necessario un cambiamento organizzativo nel lavoro dei laboratori ospedalieri”. Una crescita degli esami tra il 5 e il 10% l’anno nell’ultima decade: “La tracciabilità e l’automazione dell’anatomia patologica e applicazioni di intelligenza artificiale rappresentano la svolta che trasformerà le strutture e gli spazi dedicati al lavoro, ma anche all’archiviazione e alla gestione dei dati che a loro volta saranno digitalizzati, con il fine di diagnosi sempre più precise e sicure”.
CINQUE WORKSHOP TEMATICI
L’appuntamento rappresenta un’occasione preziosa di dialogo e scambio tra autorevoli esponenti del mondo della clinica, della ricerca e dell’industria, per offrire al pubblico un’opportunità di confronto con le principali innovazioni che stanno ridefinendo il comparto e per condividere esperienze di primario livello nella sperimentazione e nell’adozione di nuovi processi e dispositivi tecnologici. Articolato in cinque workshop tematici – dalla telepatologia all’Intelligenza Artificiale, dall’automazione all’archiviazione digitale, fino alla medicina predittiva– l’evento affianca al lavoro scientifico momenti formativi di alto profilo.
LA FORMAZIONE DEI GIOVANI SPECIALISTI
“Il Digital Pathology Summit nasce dall’esigenza di creare uno spazio aperto, concreto e partecipativo, che superi il format del convegno tradizionale e permetta un confronto innovativo sulle grandi trasformazioni in atto nella disciplina dell’anatomia patologica”, ha concluso il professor Perrone. “Parlare di Digital Pathology, oggi, significa ripensare il modo in cui lavoriamo, anche con l’obiettivo di formare una nuova classe di giovani specialisti che sappiano confrontarsi con il mondo digitale. Il contributo della nostra Fondazione parte proprio da qui: dalla volontà di portare nella pratica quotidiana modelli innovativi e tecnologicamente avanzati, capaci di migliorare l’efficienza e, soprattutto, la qualità della diagnosi”.
Con questo appuntamento, dunque, UCBM Academy punta a dare il proprio apporto nella costruzione di una visione condivisa e tangibile della trasformazione digitale in anatomia patologica, capace di porre la tecnologia al servizio di una medicina sempre più precisa, tempestiva e personalizzata.
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