“Abbiamo cercato di essere partner della Russia per 20 anni”
Praga, 14 set. (askanews) – Non le decisioni prese a Washington a luglio dalla Nato a supporto dell’Ucraina, ma le azioni della Russia dal 2014 hanno cambiato il rapporto tra Mosca e l’Alleanza. “Le relazioni tra la Nato e la Russia non sono cambiate negli ultimi mesi, ma sono cambiate nel 2014”, con l’annessione della Crimea. Lo ha detto rispondendo a una domanda di askanews il presidente del Comitato militare della Nato, ammiraglio Rob Bauer, da Praga dove si tiene la riunione sul campo del Comitato.
La domanda era relativa a un cambio di dialettica tra l’Alleanza e Mosca negli ultimi mesi e se questo rispecchi un peggioramento nelle relazioni. Bauer ha chiarito che quanto deciso dal summit di Washington forse qualcuno potrebbe dire che non aiuta la relazione con la Russia, “ma non cambia la relazione in sé, perché la NATO sta ancora facendo ciò che è possibile e consentito dal diritto internazionale con la Carta delle Nazioni Unite, e quindi continuiamo a farlo”. Inoltre “non solo i Paesi della NATO, anche altre nazioni nel mondo, in totale 50 nazioni nel mondo hanno aiutato l’Ucraina dall’inizio di questa guerra a pieno titolo nel 2022”.
“Il comportamento della Russia, non della NATO – ha proseguito Bauer -, il comportamento della Russia dal 2008 in Georgia, dal 2014 con l’annessione della Crimea e gli attacchi nella regione del Donbass e di Lugansk, hanno cambiato la relazione. E poi ancora di più, ovviamente, dopo l’invasione (dell’Ucraina) a pieno titolo nel 2022”.
“Abbiamo cercato di essere partner della Russia per 20 anni come Alleanza”, ha aggiunto Bauer, spiegando che con l’annessione della Crimea ha provocato il vero mutamento. “Quello è stato il momento in cui, per esempio, all’ambasciatore russo non è più stato permesso di entrare nel quartier generale della NATO. Al rappresentante militare non è più stato permesso di entrare nel quartier generale militare della NATO. Penso che sia stato un grande cambiamento nel rapporto” ha detto.