La ruggine tra i due dopo l’offesa del governatore alla premier
Roma, 17 set. (askanews) – Dopo nove mesi di “guerra” – iniziata con la ‘marcia’ su Palazzo Chigi dello scorso gennaio a cui seguì l’appellativo ‘str…a’ indirizzato alla premier proferito dai divanetti del transatlantico di Montecitorio, e culminata con la vendetta ‘mediatica’ di Meloni che a Caivano, a maggio, salutò De Luca presentandosi, appunto, come “quella ‘str…a’ della Meloni” – oggi tra la presidente del Consiglio e il presidente della Regione Campania è stata siglata, se non una pace, almeno una tregua armata.
L’occasione è stata data dalla cerimonia per la firma dell’accordo di sviluppo e coesione tra il governo nazionale e la Campania, (con cui vengono assegnate risorse per 3,5 miliardi), unico caso di un’intesa Governo-Regione firmata a Palazzo Chigi, senza una diretta video, e non nel capoluogo di regione interessato. Ma Vincenzo De Luca ha subito disinnescato eventuali polemiche: “Credo che dipendesse molto dal calendario della presidente del Consiglio, anche la giornata di oggi è molto intensa, c’è stata ieri la presenza del premier britannico Starmer e poi questa mattina c’è stata una riunione della coalizione di maggioranza, c’è in questi minuti la riunione del Consiglio dei ministri, si stava chiudendo la vicenda Fitto a livello europeo, sinceramente non mi pare un problema”, ha replicato ai cronisti che fuori da Palazzo Chigi gli chiedevano conto dell’anomalia.
Il rapporto con la presidente del Consiglio? “E’ assolutamente tranquillo, cordiale, non ci sono problemi – ha risposto De Luca – problemi ci sono stati quando arrivano 500 sindaci e 5.000 persone a chiedere di lavorare, non altro, a chiedere di sbloccare rapidamente questi 6 miliardi e a chiedere di bloccare la legge sull’autonomia differenziata, la manifestazione aveva questi obiettivi”, ha risposto riferendosi alla ‘marcia su Palazzo Chigi’ dello scorso gennaio.
Avevamo fatto quella marcia, ha aggiunto il governatore, “non per divertirci ma perché avevamo presentato il piano di coesione della regione Campania l’11 ottobre dello scorso anno, la marcia l’abbiamo fatta il 16 gennaio dopo il pronunciamento del Tar per accelerare procedure che sembravano lunghe in maniera insostenibile e infatti è passato un anno. Adesso dobbiamo recuperare anche questo tempo, ci sono le condizioni per farlo”.
Oggi, la tanta attesa firma, suggellata da una vigorosa stretta di mano tra i due e da sorrisi forse non del tutto di circostanza, come documentato da un video diffuso da Palazzo Chigi.
Da Giorgia Meloni, invece, nessun commento sulla vecchia ruggine, ma solo parole, espresse in un comunicato, nel merito della questione: “Con la firma di oggi concludiamo il diciannovesimo Accordo per la Coesione in poco meno di un anno dalla riforma della coesione varata dal Governo. Si tratta di interventi che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini campani e sulla competitività del tessuto produttivo del territorio, con l’obiettivo di imprimere un’accelerazione nel percorso di crescita e sviluppo della Regione e nella sua capacità di sfruttare appieno le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione”.