Italfarmaco lancia il primo studio su incidenza, impatti e rimedi
Milano, 12 giu. (askanews) – In Italia almeno due donne su tre soffrono di vomito e nausea durante la gravidanza. Così, per indagare su un problema molto comune ma anche molto sottovalutato, Italfarmaco ha promosso Purity, il primo e unico studio italiano dedicato all’incidenza e soprattutto all’impatto che nausea e vomito possono avere non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla salute fisica e mentale delle future mamme.”L’impatto è un impatto sociale, nel senso che è una delle cause più frequenti di assenza dal posto di lavoro, ma ha un impatto anche clinico, nel senso che circa il 3-4% di tutte queste gravidanze possono esitare in forme più gravi di nausea e vomito in gravidanza, la cosiddetta iperemesi gravidica, che ha bisogno dell’ospedalizzazione – spiega ad askanews Romolo Di Iorio, professore associato di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Roma Sapienza -: in questo caso compaiono anche disturbi elettrolitici, la disidtradazione e la perdita di peso”.Non un banale disturbo, dunque, ma una vera e propria patologia.”Deve cambiare anche in Italia la narrazione della nausea e vomito in gravidanza – sottolinea Di Iorio -. La vecchia narrazione di nausea e vomito in gravidanza era legata a un disturbo che era consono della gravidanza, tanto di passa, ecc. Gia altri paesi del Nord Europa e gli Usa hanno cambiato questa narrazione: è una vera e propria complicanza da gravidanza con complicazione estremanente importanti e quindi chiaramente deve essere trattata in maniera adeguata”.Lo studio dedica ampio spazio ai trattamenti terapeutici più raccomandati dagli esperti. “Attualmente è possibile fare qualcosa per ridurre questo problema, che voglio ricordare che non è soltanto un problema per la donna in quel momento ma può comportare anche varie difficoltà di alimentazione e abbiamo visto con il nostro studio che aumenta anche il rischio di parto pre-termine – chiarisce Irene Cetin, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degliStudi di Milano e direttore dell’Ostetricia del Policlinico di Milano -. Quindi sono degli effetti che vanno considerati seriamente e che dobbiamo quindi eventualmente trattare: ci sono dei farmaci che consentono di farlo attualmente in commercio”.La sfida, per Italfarmaco, è accendere i riflettori su un problema che colpisce più di due terzi delle donne italiane in dolce attesa. “Italfarmaco – ci racconta Mario Mangrella, direttore Medico Scientifico e degli Affari Regolatori della multinazionale – è impegnata nel mondo della ginecologia da sempre e abbiamo un portafoglio di prodotti che copre le problematiche più importanti, dalla donna giovane fino alla menopausa. Quello che mancava nell’informazione scientifica era proprio una fotografia di questo problema che affligge alcune donne gestanti, la nausea e il vomito, e noi abbiamo voluto portare termine una piattaforma di studi clinici a questo scopo”.