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Piccirillo (Ungdcec Napoli): “Processo tributario acquista più peso sociale e giuridico”

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Lussana (Giustizia Tributaria): “Il ruolo dei commercialisti sarà strategico”

NAPOLI – “Il processo tributario acquista sempre più peso sia dal punto di vista sociale che giuridico, avvicinandosi sempre più al contenzioso civile.

Proprio per questo i giovani commercialisti promuovono momenti di confronto e approfondimento delle novità legislative introdotte in questo settore affinché sia possibile dare risposte sempre più aggiornate e utili per i nostri clienti.

La materia tributaria necessita di un approccio costantemente volto ad approfondire le continue modifiche normative e noi faremo il possibile per aggiornare in tempo reale tutti i colleghi”.

Lo ha dichiarato Vincenzo Piccirillo, presidente dell’Ugdcec di Napoli, nel corso del convegno “I nuovi principi generali del procedimento e le novità del processo tributario”, promosso dall’Unione dei giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.

Diverse le novità sottolineate da Carolina Lussana, presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria: “Una rivoluzione epocale sotto il profilo ordinamentale con l’istituzione di fatto della quinta magistratura.

La giustizia tributaria avrà un magistrato professionale, specializzato e a tempo pieno e ci accingiamo insieme al Mef a dare il via al primo concorso.

Strategico anche il ruolo dei commercialisti che già ricoprivano il ruolo di giudic e per la prima volta l’ingresso in magistratura sarà consentito non solo ai laureati in giurisprudenza ma anche a quelli in materie economiche”.

Secondo Eraldo Turi, presidente dell’Odcec Napoli, “le novità del processo tributario sono tantissime. Profondamente rivisitate alcune norme del vecchio processo.

Poi, si aggiunge il comma 5 bis dell’art.7 D.lgs 546/1992 che individua una prima fase di delibazione del giudice tributario in ordine al corretto adempimento da parte dell’Ufficio dell’onere della prova che deve essere definita eliminando gli accertamenti induttivi”.

Rosa D’Angiolella (consigliere nazionale dei commercialisti, delegata al contenzioso tributario) ha illustrato il focus sulla riforma: “La giustizia tributaria è stata investita da una riforma complessiva sia dal punto di vista ordinamentale che processuale e procedimentale. L’obiettivo è quello di darle la giusta dignità.

Risultato raggiunto in larga parte con una magistratura specializzata e le novità concernenti l’onere della prova, la testimonianza scritta.

Ora però la riforma deve essere verificata per vedere se effettivamente funziona così come era nell’obiettivo del legislatore. In termini di velocità, dove la giustizia tributaria è già performante, anche se il vero imbuto arriva in Cassazione.

Migliorare la giustizia tributaria di merito porterebbe anche ad una maggiore rapidità anche in questa parte del processo con un beneficio per gli utenti”.

Una norma perfettibile con il contributo degli operatori del diritto come sottolineato da Paola Coppola (professore ordinario di Diritto tributario dell’Università Federico II di Napoli): “La legge delega cerca di mettere a punto una serie di vuoti normativi con un’ampia veduta.

Nell’attuazione troppi decreti che si allontanano dai principi della legge delega e che rischiano di alimentare terreni di scontro.

Serve un po’ di coraggio da parte di tutti per cercare di ricompattare le regole sparse dopo l’alluvione di decreti che si sono alternati, trovando il minimo comune denominatore nel rispetto dei principi di equità sia nel procedimento

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