venerdì, 24 Gennaio , 25

Siria, Netanyahu visita il Golan. L’esercito resta nella zona cuscinetto

MondoSiria, Netanyahu visita il Golan. L’esercito resta nella zona cuscinetto

ROMA – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno fatto visita alle alture del Golan, rivolgendosi più precisamente alla “buffer zone”, la zona cuscinetto in territorio siriano collocata tra le alture del Golan occupate da Israele nel 1967 e poi nel 1973, e la Siria, interessata negli ultimi giorni da attacchi e incursioni dell’esercito di Israele. Sulla piattaforma X, Katz ha postato una foto scrivendo: “Guardiamo verso la cima siriana del Monte Hermon, tornata sotto il controllo israeliano dopo 51 anni. Un momento storico emozionante”. In queste ore, come confermano i media israeliani, Katz ha ordinato all’esercito di prepararsi a “restare per tutto l’inverno sul monte Hermon”, ossia nella zona cuscinetto.

L’emittente Al Jazeera riferisce che negli ultimi giorni le truppe israeliane sono arrivate fino oltre il lato siriano del monte Hebron – ritenuto strategico per la sua vicinanza alla capitale Damasco, che dista appena una sessantina di chilometri – e si sarebbero installate in una base militare abbandonata dall’esercito regolare siriano. Le Nazioni Unite hanno condannato, nel corso dell’ultima Assemblea generale di ieri, le “centinaia di attacchi” che Israele ha condotto contro la Siria, dopo che una coalizione di gruppi ribelli guidata dal movimento Hayat Tahrir Al-Sham ha rovesciato il governo guidato dal presidente Bashar Al-Assad. Attacchi contro Damasco e altre località siriane si erano già intensificati all’indomani dell’attacco che Israele ha subito da parte del gruppo palestinese Hamas il 7 ottobre 2023, in ragione del fatto che Tel Aviv accusava Assad di dare riparo a cellule di Hamas e dell’ala militare del partito libanese Hezbollah, apertamente nemico di Israele. Le ultime operazioni sono giustificate da Israele dalla necessità di “eliminare armi chimiche”, evitando che “cadano in mano a gruppi terroristici”.

Al momento la Siria è retta da un governo ad interim guidato dall’Hts, e riconosciuto da paesi come Francia, Stati Uniti Germania, tra i principali alleati di Israele. Martedì, l’inviato speciale Onu per la Siria Geir Pedersen ha dichiarato in una conferenza stampa a Ginevra che per l’Onu l’operazione israeliana contro la zona cuscinetto a est del Golan rappresenta “una violazione dell’accordo di disimpegno delle forze del 1974” e che il suo staff continuerà a “monitorare la situazione da vicino”. In questa striscia di terra è attiva la Forza di disimpegno degli osservatori delle Nazioni Unite (United Nations Disengagement Observer Force, Undof).

Oggi, è arrivato ad Ankara il segretario di stato americano Antony Blinken per incontrare il suo omologo turco, il ministro degli Esteri Hakan Fidan, per discutere proprio del dossier siriano. Blinken ha ribadito il sostegno al governo ad interim sia per stabilizzare la Siria che per evitare il riemergere del terrorismo, e quindi ha citato il gruppo Stato islamico (Isis), che vide la sua nascita tra Siria e Iraq nel 2014. Fidan, dicendosi d’accordo, ha aggiunto che la Siria non dovrà diventare base per il rafforzamento del Partito dei lavoratori curdo (Pkk), che Ankara considera un gruppo terrorista.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari